lunedì 16 febbraio 2009

1.0 “Nascita del cinema animato”

Le sperimentazioni che si sviluppano soprattutto facendo forza sul binomio movimento/immagine sono in particolar modo quelle espresse dai cartoon hollywoodiani, nelle quali rientra anche la cospicua sperimentazione europea, adatti ad un pubblico di massa perciò rivolte al divertimento.
La curiosità di trovare una soluzione ottica al movimento è stato un problema affrontato non da poche persone e si viene a concretizzare quando l'invenzione del cinema nel 1895 dei
fratelli Lumière apre le porte alla rappresentazione della fantasia.
Il cartone animato o cartoon grazie all’invenzione del cinematografo tende a differenziarsi dal cinema "dal vero" fin da subito per dei precisi caratteri: comporre una cartone animato è un'operazione tecnica che prescinde sia dalla riproduzione meccanica della realtà fenomenica sia, in certi casi estremi, dallo stesso uso della macchina da presa. Il movimento è dato da un'illusione ottica, ovvero, dal susseguirsi in brevissimo tempo (24 fotogrammi al secondo, la velocità di scorrimento della pellicola) di immagini statiche, contrariamente al cinema "dal vero" che invece non fa altro che riprodurre un movimento già esistente in fase di ripresa.
Inizio perciò a raccontare fin dai primi esperimenti ottici, fondamentali per lo sviluppo dell’immagine disegnata a cominciare da
Émile Reynaud. La sua passione fin da fanciullo per la tecnica e l’arte permise a Reynaud di brevettare già nel 1877 il prassinoscopio.
Nel 1888 Reynaud brevetta il
"teatro-ottico", che si basa sullo stesso principio tecnico del prassinoscopio ma aggiornato ed ampliato sulla base delle recenti scoperte scientifiche. Infatti proprio lo stesso anno erano state introdotte le pellicole trasparenti, flessibili di celluloide di lunghezza indefinita, che andavano a sostituirsi al cilindro, dotata di fori ai margini per consentirne lo scorrimento davanti alla fonte luminosa per mezzo di particolari ruote dentate, in grado di proiettare le immagini su uno schermo più grande.


"Teatro ottico" Émile Reynaud, 1888

Tra il 1892 e il 1900 Reynaud fu in grado di realizzare le prime "proiezioni in trasparenza" (per il procedimento che ho descritto precedentemente) o "pantomime luminose".
Sempre in Fancia nei primi anni del secolo Georges Méliès, in alternativa al cinema documentaristico, utilizza alcuni accorgimenti per creare effetti speciali per stupire il pubblico nei cinematografi.


Utilizzò la tecnica dello "scatto singolo", ovvero la tecnica alla base dell'animazione, in modo da ottenere particolari effetti, come ad esempio quello della sparizione o apparizione improvvisa o della sostituzione istantanea nella medesima scena di oggetti o personaggi. Si trattava di animare oggetti, insomma, all'interno di centinaia di film "dal vero" ad ambientazione fantastica attraverso la stessa tecnica che verrà utilizzata in seguito per animare pupazzi o disegni. Oltre a Georges Méliès conosciuto come il maestro e prestigiatore del trucco e della dimensione "irreale" del cinema, negli stessi anni si alterna il caricaturista e regista americano James Stuart Blackton , che introduce per primo l'animazione in un film del 1906 "Humorous Phases of Funny Faces", veramente divertente!

"Humorous Phases of Funny Faces" di James Stuart Blackton, 1906

L’anno seguente ebbe successo con "The Haunted Hotel", dove il pubblico attonito poteva vedere oggetti trasformarsi, muoversi da soli o che trasformarsi in altri oggetti.
Il primo film che documenta l’abilità nell’utilizzo sia dei principi che dei trucchi propri dell’animazione è senza dubbio "El hotel electrico" dell’artista spagnolo Segundo de Chomon, si presume sia il 1905. Lo ricordiamo anche in Italia per la collaborazione come capo operatore al film "Cabiria" del regista Giovanni Pastrone, in cui l’ abilità tecnica di Chomon si apprezza soprattutto nell'uso eccellente del carrello e di altri movimenti di macchina. In Francia Émile Cohl nel 1907 viene incaricato dalla casa cinematografica Gaumont di Parigi di realizzare alcuni film d'animazione sulla scia del successo di "The Haunted Hotel", dove grazie al suo interesse e alla sua tecnica nel 1908 a Parigi viene presentato il film "Fantasmagorie" che può essere considerato il primo vero disegno animato della storia del cinema.
Lo stile di Émile Cohl, caratterizzato da un’estrema semplicità dei personaggi che appaiono caricaturali e si sviluppano su gag umoristiche, si distingue per una propria espressione artistica : il film ha una durata inferiore ai due minuti ma basta a delineare un disegno dai tratti semplici ed elementari che subiscono delle mutazioni in una variazione sommaria di particolari formali. Alcune sue opere memorabili sono "Le cauchemar du fantoche" e "Un drame chez le fantoches", sempre del 1908.
"Fantasmagorie" Émile Cohl, 1908

Al film "Fantasmagorie" ne seguiranno altri, dai tempi più lunghi e con soggetti tra i più svariati che gli assicureranno una produzione regolare, soprattutto quella in America tra il 1912 e il 1914.

Utilizzando pupazzi e vari oggetti produce "Les allumettes animèes", film che realizza grazie all’utilizzo di fiammiferi o "Film schèmatique de la bataille d'Austerlitz" in cui introduce il disegno come eccellente mezzo didascalico in campo scolastico e scientifico. In America, nello stesso periodo troviamo l’artista più poetico

Winsor McCay: nato come fumettista si dedica per passione all’animazione cinematografica.
Dopo aver inventato il simpatico "Little Nemo" (il suo personaggio dei fumetti) realizzò "Winsor McCay draws little Nemo" nel 1911 e "Gertie il dinosauro" nel 1914, disegnato con pochi tratti su uno sfondo semplicissimo, particolarmente simpatico si presenta al pubblico eseguendo gli ordini impartiti dallo stesso McCay.



"Gertie il dinosauro" Winsor Mc Cay, 1914

Con McCay si assiste oltre che all’eccezionale novità dei soggetti, a un’inedita fluidità del disegno anche a un’evoluzione propria apportata nel campo del disegno animato che sarà difficile da superare fino agli anni trenta e all’arrivo di Walt Disney.