lunedì 16 febbraio 2009

3.4.4. Il resto della banda

L’animazione nella pubblicità televisiva conobbe autori di tutto rispetto. Primo fra tutti, in ordine di tempo, è Osvaldo Cavandoli, che nel 1949 inizia a lavorare come intercalatore con i fratelli Pagot alla realizzazione del lungometraggio "I fratelli Dinamite".
Dopo aver ultimato le riprese del lungometraggio, Cavandoli dovette lasciare lo studio dei Pagot, che rimase momentaneamente a senza lavoro, prima di intraprendere il filone della pubblicità cinematografica.
Nel 1951 Osvaldo Cavandoli fonda insieme all’amico Umberto Gelsi, fotografo, "Pupilandia" e, insieme realizzarono cortometraggi sia di piccola distribuzione (tra i più conosciuti "Gli Assi nelle maniche" e "Pinocchio"), con pupazzi animati come soggetti, sia cortometraggi pubblicitari.


"Laggiù nel far west", 1955/57

Tra il 1965 e il 1968 cavandoli collabora con Marco Biassoni alla realizzazione del personaggio "Lancillotto" per la pubblicità dei Pavesini. Collabora al restauro del personaggio "Billy e Bull" con Nedo Zanotti.
A metà degli anni Sessanta nasce "Mr.Linea".

Già da tempo Cavandoli lavorava all’idea di stilizzare il personaggio e in un intervista ecco come racconta l’idea di creare la Linea:
«Sgomberai il tavolo e la mente da tutto ciò che mi ricordava il passato e l’esperienza acquisita. Mi stimolò a trovare qualcosa che sconvolgesse le teorie del "classico". Non ero un buon calligrafo, ovvero l’impostazione e l’animazione dei personaggi elaborati non erano il mio forte! Come tutti sanno, il disegno animato impone una media di circa otto disegni ogni ventiquattro fotogrammi ( = un secondo).Io amavo l’azione e il movimento e il fatto di dovermi soffermare per lungo tempo su un foglio a cincischiare con svolazzi e particolari mi bloccava. Strinsi il campo visivo (zommai come si dice ora) sul foglio bianco e incominciai a scarabocchiare: la mia mano che impugnava la matita era, ovviamente, sempre in campo e, foglio dopo foglio, nacque quell’omino dal gran nasone che formava un tutt’uno con la linea che segnava la base della sua vita.
E la mano e la matita erano sempre in continuo movimento! Abbinai disegno e mano-matita: forse era già stato fatto. Non m’importava! Il personaggio era privo dei più importanti mezzi espressivi. Non ci badai! Feci un provino: il filo era spezzato? La matita faceva un nodo…La linea mancava? La mano interveniva e la completava, aggiungendo magari qualcosa che che dava adito a nuovi problemi per il personaggio.

Era un controsenso, in quel periodo in cui i teleschermi rindondavano di bellissime pubblicità colme di ricche scenografie e personaggi piacevoli e ben disegnati.
Il provino fece il giro di diverse grandi agenzie che amministravano pingui budget di note marche. Scuotevano la testa: "siete matti, questa roba non va!". Finalmente un cliente, che forse vedeva più lontano e credeva più di quanto credessi e vedessi io, disse: "O.K.!"
L’ingenier Emilio Lagostina, conoscitore e raccoglitore d’arte, credette in questa nuova e rivoluzionaria (almeno allora!) forma di comunicazione pubblicitaria.
Il mio personaggio non dovava parlare, perché la mimica era il suo punto forte. Allora si presentò, dopo varie ricerche, la "voce", più precisamente i fonemi incomprensibili di Giancarlo Bonomi. Un virtuoso delle corde vocali: la vocetta stridula, stizzosa e brontolona, in parte lombarda, che ha raggiunto notevolmente peso a valore all’affermazione, sul piccolo schermo e in tutto il mondo, di Mr.Linea.» (1)


Prendendo spunto da alcuni vecchi lavori di Émile Cohl, l’idea della linea che litiga con il suo stesso creatore, che incontra sempre dei problemi e risulta anche un perdente nella vita rimane divertente, geniale e universale.

La prima animazione di Émile Cohl a sinistra esordisce nell'agosto del 1908 a Parigi. Il suo lavoro è semplice, la grafica lineare e piena di umorismo. Parallelamente Cavandoli dopo oltre cinquant'anni riprende in Mr.Linea il tratto essenziale potendo contare inizialmente su un'idea semplice ma dal segno universale e di forte impatto comunicativo.

La Linea pubblicizzerà le pentole Lagostina. Dopo la chiusura di "Carosello" Cavandoli mettendo insieme le storie raccontate per la pubblicità televisiva, togliendo quindi la parte del codino pubblicitario, produrrà sei film nella quale "Mr.Linea" (distribuiti in oltre 25 paesi nel mondo, tranne che in Italia), diventerà un soggetto internazionale.
Dal 1965 al 1976 un altro personaggio, creato da Guido De Maria e Augusto Righi, compare sulla scena di "Carosello": il "Capitano Salomone" dall’ accento piemontese che pubblicizza gli sciroppi Fabbri. Alle sceneggiature di questi caroselli hanno lavorato artisti come Bonvi e Francesco Guccini.

"Capitano Salomone" di Guido De Maria e Augusto Righi, 1965

Nel 1958, a soli venti anni, un giovane Bruno Bozzetto partecipa a Cannes con il cortometraggio d’animazione "Taptum! La storia delle armi", riscuotendo molto successo da parte della critica.

"Unca Dunca" (1960) e "Buc il bucaniere" (1968) di Bruno Bozzetto

Due anni dopo fonda a Milano la Bruno Bozzetto film e, realizza in contemporanea a lungometraggi, alcune pubblicità televisive.
Il primo personaggio animato che crea per Carosello sono le "Avventure di Kuko" per la Innocenti del 1960 e, l’anni seguente, l’indiano "Unca Dunca" per i condizionatori e bruciatori della "Riello" trasmesse dal 1961 al 1968. Apparse in quaranta episodi televisivi con musiche di Enzo Jannacci fino al 1966 e successivamente di Franco Godi.


Successivamente furono trasmesse nel 1963 per "Recoaro" le avventure del trio "Pildo, Poldo e Baffo Blu", "l’Omino Alfa" per l’"Alfa Romeo" e il "Mago Guglielmone"per "Perugina" trasmesse sempre nel 1964.

Nel 1960 Bruno Bozzetto presenta il Signor Rossi protagonista di alcuni cortometraggi e lungometraggi animati

Nel 1965 arriva al cinema "West and Soda", primo lungometraggio animato dopo "La rosa di Bagdad" di Anton Gino Domeneghini e "I fratelli Dinamite" dei fratelli Pagot del 1949.

Successivamente produce altri due lungometraggi: "Vip mio fratello superuomo"(1968) e "Allegro ma non troppo"(1976)

La produzione di Bozzetto tra cortometraggi, pubblicità per la televisione e per il cinema, sigle tv e lungometraggi fu prolifica: nel 1960 nacque il signor Rossi ("Un oscar per il signor Rossi" della durata di 12", a colori); nel 1965, a distanza di sedici anni dall’ultimo lungometraggio italiano dei Pagot e Domeneghini, portò sul grande schermo il lungometraggio "West and Soda" (85", a colori) con la collaborazione, tra gli altri, di artisti come Attilio Giovannini, Giuseppe Laganà e Guido Manuli. Nel 1968 Bozzetto produce un altro lungometraggio "Vip, mio fratello Superuomo" e, per "Carosello" avranno fortuna i personaggi creati nello stessp anno dieci episodi del "Cavaliere misterioso" per Maggiora, le avventure del "Cosacco Don" per Perugina e le avventure di "Buc il Bucaniere"per le lavatrici Castor.
Oltre ai personaggi dallo stile piuttosto fumettistico o disneyano, rimasti nel cuore di intere generazioni per le loro caratteristiche buffe e simpatiche, "Carosello" fu una vera palestra per artisti e autori: molta attenzione fu rivolta in quegli anni alla grafica e allo stile, data la modernizzazione del panorama artistico, il panorama sociale e di conseguenza la pubblicità gradualmente cambiarono.
Importanti furono le pubblicità di Pino Pascali realizzate per lo studio Lodolo, inoltre molto caratteristiche risultarono quelle di Armando Testa.

Pino Pascali per Cirio utilizza la tecnica mista su cartoncino, 1964





"Caballero e Carmencita" e il "Pianeta Papalla".
Armando Testa utilizzava la tecnica del passo uno spostando gli oggetti anzichè disegnarli come vuole la tecnica classica dei cartoni animati.

Amante della stilizzazione investe la sua esperienza professionale in numerose commissioni, nella quale utilizzando un linguaggio immediato, semplice e dal segno grafico minimalista: compare sulle scene di "Carosello" inizialmente l’uomo del "Digestivo Antonetto". Pensato per essere realizzato solo su carta, il manifesto venne poi trasferito e animato sul piccolo schermo, come era consuetudine del teatrino, col codino finale.


"Lancillotto" di Marco Biassoni, 1965

Tecnica d'animazione con la plastilina di Fusako Yusaki per Branca Menta

Tra il 1965 e il 1966 approdano alla televisione "Caballero e Carmencita" per pubblicizzare il caffè Populista, e le serie fortunate del "Pianeta Papalla" prodotte fino al 1972. Ho già citato l’esperienza della Gamma Film per la pubblicità della Carne Montana che con "Gringo" andata in onda dal 1966, portano sul piccolo schermo una realizzazione innovativa, per la pubblicità animata prodotta in Italia. Ma sempre nello stesso periodo non mancarono neanche le rivoluzione stilistiche della Orti Studio e dell’ artista giapponese Fusako Yusaki: la casa di produzione di Luciano Emmer, grandissimo artista e sceneggiatore, portò a compimento la pubblicità dell’insetticida "Raid" e, altre pubblicità dal sapore sperimentali come quella della "Zucchi", delle calze "Sissi", tutte all’insegna di un gioco dinamico di bianchi e neri, caratterizzate spesso dall’integrazione di disegni e attori reali; a Fusako Yusaki si deve invece la fortunata serie della "Branca Menta" (del 1970) con la tecnica della "claymation" riuscendo a trasporre un nuovo stile, dell’arte moderna, con giochi strepitosi di forme in plastilina aggiudicandosi l’ingresso dell’arte in pubblicità.

Note:

1. "Tutto il meglio di Carosello 1957-1977" a cura di Guia Croce, "come nasce la linea" , pag. 128, Giulio Einaudi editore s.p.a., Torino 2008