lunedì 16 febbraio 2009

3.4 “I personaggi animati”

Cesare Polacco per "Brillantina Linetti", 1957

Così il "Radiocorriere"(1.) intitola l’articolo "Carosello ecco i nuovi divi delle 21":
«Accanto agli attori più simpatici al pubblico si sono inseriti con successo i personaggi creati ed animati dalla fantasia dei disegnatori.
[…]L’ometto del "Sì, sì, sembra facile", insieme con il "Signore nato con la camicia" e con "Peppino cuoco sopraffino"sono i personaggi più anziani dell’agguerrita schiera che subentrò alla prima- campagna/trimestre - Da due anni occupano le posizioni prestabilite, senza indietreggiare di un palmo." - I personaggi apparivano nella pubblicità non tutto l’anno ma per soli tre mesi, un trimestre alla volta. Penso sia il periodo dettato un po’ dal regolamento imposto, un po’ dettato dal fatto di dover accontentare moltissime richieste degli inserzionisti. - "Accanto agli attori più cari al pubblico"- ne sono un esempio delle prime pubblicità personaggi come Peppino De Filippo che interpreta "Peppino cuoco sopraffino" , e Mario Carotenuto che interpreta il "Signore nato con la camicia"- "imperano a Carosello i cartoni animati. Il quarto trimestre 1959 dette i natali a due "pupazzi", creature del disegnatore Roberto Gavioli prodotti dalla per la regia , in un primo tempo dello stesso Gavioli e successivamente di Arena – "il vigile siciliano" e "il Troglodita" – […] Altri "pupazzi" celebri sono "Svanitella"-1960-e "Toto e Tata" che appartengono alle progenie di Campani e alla sua casa di produzione. » (1.)

"Angelino" per la pubblicità del detersivo Supertrim, 1958
Il nuovo circuito comunicativo riscuote da subito un gran successo soprattutto per le case di produzione che si ritrovano a dover rispondere a una domanda di committenza in grandissimo aumento. Molte erano le richieste delle aziende che volevano uno spazio televisivo dove poter pubblicizzare il prodotto, perché ovviamente "Carosello" voleva dire quadruplicare gli incassi. Come ho gia spiegato precedentemente nasce il "testimonial", attore che presta la propria immagine al prodotto e che ha una certa notorietà per i suoi rapporti con il mondo del cinema, del teatro o stesso della televisione.
Con sketch e battute teatrali lo spettacolo pubblicitario serale riusciva a catturare l'attenzione di tutta la famiglia giocando sulla formula del divertimento. Più alta era la notorietà del personaggio e più questo veniva pagato. Se si pensa che solo nel 1965, in pieno periodo di diffusione della televisione, solo per fare una comparsa muta un attore andava a prendere trenta mila lire: gli attori che prendevano di più, secondo i compensi resi noti dalla "Domenica del Corriere"erano Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman e Rita Pavone (quest’ultima anche di più) che ricevevano un compenso pari a un milione di lire. (2.)
Dato l’aumento crescente delle aziende che, volevano uno spazio televisivo per poter promuovere il proprio prodotto, e l'aumentare dei cachet degli attori, le agenzie pubblicitarie vedendo diminuiti i propri guadagni si trovarono nella condizione di dover sostituire gli attori in carne d’ossa con personaggi animati.
Fu una vera scommessa!
Nessuno ci credeva. Nessuno, compresi gli autori, credevano che in due minuti il cartone animato fosse in grado di raccontare una storia. Invece andò proprio così.
Lo stesso Roberto Gavioli racconta in un intervista:
« I caroselli del primo anno di trasmissione erano tutti realizzati con attori, nel nostro gergo "dal vivo". L’amico Nino Pagot un giorno mi confidò il suo grande timore che noi realizzatori di film animati saremmo stati tagliati fuori dalla competizione. Pagot, che era reduce dalla realizzazione di un film impegnativo, "i fratelli Dinamite", conosceva bene lo sforzo organizzativo per realizzare un solo minuto di animazione. Gli dissi di non temere, perché "Carosello" sembrava una rubrica fatta apposta per noi animatori e lo dimostrai poco dopo, realizzando il primo carosello a disegni animati, per la pomata "Vegetallumina", un prodotto Crippa e Berger. Si cominciò da qui filmati. Ci si rese conto che dall’importanza della serie, dalle ripetizioni di alcuni slogan che diventavano subito luoghi comuni o addirittura fenomeni di costume.Lavorare per carosello era bellissimo.» (3.)
La rivincita del cartone animato italiano dopo una lunga gestazione
tra cortometraggi e lungometraggi di produzione artigianale, sperimentazioni, disastri costati tempo, lavoro e costanza ai nostri creativi, ormai non aveva più nessun segreto da svelare. La pubblicità animata era presente già sui grandi schermi del cinema : prima/dopo o durante il film, o magari nello stacco tra un tempo e l’altro.
La produzione animata ebbe un ruolo importantissimo nello sviluppo di uno stile italiano del fare pubblicità: nascevano i grandi nomi, le grandi aziende di produzione e i caracters, i personaggi.
Le pubblicità animate risultarono efficaci:
primo perché i personaggi instauravano un rapporto di simpatia non solo con i bambini, ma anche con la famiglia, e secondo il personaggio animato rispetto all’attore rimaneva per lo meno legato al prodotto e all'azienda. Il successo dei personaggi animati fu decretato dal fatto che nascevano col prodotto e rimanevano fedeli per molte serie mostrando simpatia, riconoscibilità e appeal sugli spettatori sempre in crescita, a differenza invece degli attori veri che presentati alcuni caroselli erano impegnati in altre possibilità creative.
E’ inoltre interessante notare che il personaggio animato nel momento in cui veniva creato, con le sue caratteristiche ben precise rimaneva fedele al prodotto per anni. Era proprio una regola che per contratto con i clienti, i creativi mettevano per iscritto. Nessuno poteva utilizzare il personaggio per nessun altro prodotto tranne per quello per cui era stato creato.
Perciò sono tanti i personaggi da citare, come erano molti i prodotti da pubblicizzare, ma nel farlo vorrei unire alcuni divertenti aneddoti, su come questi simpatici beniamini sono nati dalla mano dei loro "creatori".

"Vita col nonno" pubblicità animata di Sandro Lodolo
Note:

1."Radiocorriere" articolo pag 16 "Carosello ecco i nuovi divi delle 21" N° 43, 22-28 Ottobre 1961
2. "Tutto il meglio di Carosello 1957-1977" a cura di Guia Croce, "I cachet dei testimonial nel 1965", pag. 202, Giulio Einaudi editore s.p.a., Torino 2008.
3. "Scatola a sorpesa. La Gamma film di Roberto Gavioli e la comunicazione audiovisiva in Italia da Carosello a oggi. Presentazione di Sergio Zavoli", pag 39, Editoriale Jaca Book SpA, Milano, 1998.